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Deducibilità del fondo pensione

La popolazione italiana sta invecchiando rapidamente e i sistemi pensionistici pubblici potrebbero non essere in grado in futuro di garantire trattamenti pensionistici adeguati per tutti i lavoratori che oggi versano regolarmente i contributi Inps. In tale contesto, diventa sempre più importante per i lavoratori attivi di oggi investire anche sulla previdenza complementare, ovvero su forme di risparmio previdenziale integrative rispetto alla pensione pubblica.
I fondi pensione rappresentano lo strumento principe della previdenza complementare. Si tratta di speciali fondi in cui il lavoratore, volontariamente, decide di versare una parte dei propri risparmi che vengono investiti professionalmente con l’obiettivo di incrementarne il valore nel tempo. Al momento del pensionamento, il montante accumulato nel fondo pensione viene quindi erogato al lavoratore sotto forma di una rendita vitalizia integrativa.
Per incentivare l’adesione a queste forme di risparmio previdenziale, lo Stato italiano concede importanti benefici fiscali sui contributi versati ai fondi pensione. In particolare, la normativa vigente riconosce la piena deducibilità di tali contributi dal reddito imponibile su cui si calcolano le tasse. Si tratta di un consistente vantaggio fiscale sul quale però ancora oggi c’è poca chiarezza.
Vediamo quindi in dettaglio in cosa consiste la deducibilità fiscale dei contributi previdenziali integrativi e quali sono i principali vantaggi collegati.

Vantaggi della deducibilità del fondo pensione: risparmio fiscale

La deducibilità dei contributi versati al fondo pensione consente di ottenere un consistente risparmio fiscale immediato. I contributi, infatti, sono interamente deducibili dal reddito complessivo dichiarato ogni anno, riducendo in questo modo la base imponibile IRPEF su cui vengono calcolate le tasse che il lavoratore deve versare annualmente. Questa deduzione comporta quindi una tangibile riduzione dell’imposta lorda a carico del contribuente. In altre parole, versando i contributi al fondo pensione si pagheranno meno tasse nel presente, con un beneficio economico immediato. Il risparmio fiscale può essere anche cospicuo, soprattutto per i lavoratori con redditi medio-alti.

Oltre al risparmio fiscale immediato, la previdenza complementare fornisce un’entrata aggiuntiva al momento del pensionamento, andando ad integrare quanto erogato dalla pensione pubblica. È infatti risaputo che negli ultimi anni la pensione pubblica è andata via via riducendosi e rischia di non garantire in futuro un tenore di vita dignitoso dopo una vita di lavoro. Ecco perché diventa sempre più importante costruirsi fin da giovani una pensione integrativa privata, accantonando somme con regolarità durante gli anni di attività. Il fondo pensione Nasce proprio con questo obiettivo strategico.

Opportunità di investimento

I fondi pensione offrono anche interessanti opportunità di investimento, facendo fruttare nel tempo i contributi accantonati. Le somme versate vengono infatti investite con l’obiettivo di ottenere rendimenti superiori a quelli di un conto corrente. Si tratta di un’opportunità unica per valorizzare i propri risparmi previdenziali in funzione della pensione integrativa futura. Naturalmente occorre valutare con attenzione le politiche di investimento del fondo pensione, gli strumenti utilizzati, il profilo di rischio e i costi applicati.

Funzionamento della deducibilità del fondo pensione in Italia

I contributi che ogni lavoratore versa annualmente al proprio fondo pensione sono interamente deducibili, ma esiste comunque un tetto massimo di deduzione fiscale. Per il 2023, l’importo massimo deducibile è stato fissato dall’Agenzia delle Entrate a 5.164,57 euro. Ciò significa banalmente che è possibile portare in deduzione i contributi versati durante l’anno solare fino al raggiungimento di tale soglia. Eventuali eccedenze di versamento oltre questo tetto non sono invece deducibili e non generano quindi alcun beneficio fiscale aggiuntivo.

Persone per cui è valida la deducibilità

Occorre precisare che la deducibilità dei versamenti al fondo pensione si applica a tutte le categorie di lavoratori, indipendentemente dall’età anagrafica, dall’anzianità contributiva maturata o dalla tipologia di contratto applicato. L’agevolazione fiscale sui contributi previdenziali complementari è pienamente fruibile sia dai lavoratori dipendenti che autonomi. Possono inoltre dedurre tali versamenti anche i lavoratori che effettuano contributi per familiari fiscalmente a carico come, ad esempio, il coniuge non occupato o i figli studenti. Un beneficio fiscale esteso e accessibile quindi alla maggior parte dei contribuenti italiani.

Versamenti in busta paga

Nella situazione più comune in cui i contributi al fondo pensione integrativo vengono direttamente trattenuti ogni mese dalla busta paga del lavoratore, tali versamenti previdenziali sono già automaticamente portati in deduzione dal reddito imponibile da lavoro dipendente indicato nella Certificazione Unica consegnata annualmente dal datore di lavoro. Per la compilazione della dichiarazione dei redditi tramite modello 730 o Redditi Persone Fisiche, il contribuente dovrà quindi limitarsi a riportare il reddito da lavoro dipendente già depurato dai versamenti effettuati, specificato nell’apposita casella del quadro CU dei redditi.

Versamenti individuali

Qualora invece si decidesse di effettuare versamenti aggiuntivi e volontari al proprio fondo pensione tramite bonifico bancario, sarà eventualmente necessario indicarli separatamente e specificamente solo nel caso in cui tali contributi extra siano stati puntualmente comunicati dal fondo previdenziale complementare all’Agenzia delle Entrate. Solo in questa particolare circostanza andranno riportati nel quadro RP del modello Redditi PF o 730. Viceversa, se i versamenti volontari non fossero stati comunicati dal fondo pensione al Fisco, anche il reddito da lavoro dipendente o autonomo già presente nella Certificazione Unica sarebbe stato già automaticamente ridotto e depurato fiscalmente fino all’ammontare massimo di versamenti deducibili, pari per il 2023 a 5.164,57 euro.

Documentazione necessaria

Ai fini della deduzione dei contributi previdenziali versati autonomamente al fondo pensione senza trattenuta in busta paga, risulta indispensabile conservare con cura tutta la documentazione che attesti l’effettiva effettuazione dei bonifici, come le ricevute bancarie di pagamento o, in alternativa, le dichiarazioni rilasciate dal fondo pensione stesso che certifichino il puntuale versamento di tali contributi integrativi. Ovviamente la presentazione della corretta documentazione risulta imprescindibile anche nel caso di versamenti contributivi effettuati a favore di familiari fiscalmente a proprio carico.
In conclusione, dovrebbe essere lampante che la deducibilità fiscale dei contributi previdenziali versati ad un fondo pensione integrativo costituisce un’opportunità più che interessante per tutti i lavoratori.
Grazie agli sgravi fiscali sui contributi, la previdenza complementare consente infatti di ottenere benefici concreti sotto tre punti di vista strategici. Il primo è quello del risparmio fiscale immediato in dichiarazione dei redditi, che consente di abbattere l’imponibile IRPEF e pagare meno tasse ogni anno.
Il secondo beneficio consiste nel poter costruire giorno dopo giorno una pensione aggiuntiva che si andrà ad integrare in modo significativo a quella pubblica. Per molti lavoratori, questa pensione complementare rappresenterà in futuro un vero salvagente per mantenere un tenore di vita dignitoso.
Infine, i fondi pensione possono costituire anche una valida e fruttuosa forma di investimento finanziario, facendo crescere nel tempo i contributi accantonati grazie alle loro politiche di gestione patrimoniale.
In poche parole, la deducibilità del fondo pensione è semplicemente un treno che ogni lavoratore dovrebbe seriamente pensare di prendere al volo! Perché non informarsi subito in modo più approfondito presso un consulente indipendente? Il tuo futuro io pensionato ti ringrazierà.

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